Archivio per Maggio, 2006

Ode alla portiera

Posted in Storie e poesie on 31 Maggio 2006 by campa100anni
Ogni giorno a pranzo, io, Angelo e Giampaolo ci avviamo verso il supermarket che si trova vicino l’ufficio. Durante il tragitto passiamo accanto ad un
palazzo che a differenza di tutti gli altri non ha un portiere, ma unA portierA… Avete presente le portiere di 35/40 anni dei film porno? Ecco,
praticamente una cosa del genere… E’ mia intenzione lodarne le te………. le te…………. le tenere espressioni, il cu……….. il cu………. il
curioso modo di vestire, e la fi……….. la fi……….. la figa.
Ho articolato il mio pensiero in rima e sono lieto di offrirvi la seguente opera:
 
Oh Venere che rallegri il pranzo nostro
tu forse non hai ancora realizzato
che ogni nostro sguardo a te è rivolto
anche se camminiamo col gelato
 
A te che del palazzo sei regina
io dedico questa ode melodiosa
che poi se oso pensarti a pecorina
m’immagino una cosa favolosa…
 
Stai li a braccia conserte in attesa
magari di qualcuno che ti manca
qualcuno che magari non ti ha presa
o forse che ti metta in gravidanza.
 
Giampaolo ha ipotizzato che tu forse
con falsa indifferenza in realtà ammiri
sti tre pezzi di maschi che ogni giorno
ti mandano la testa su di giri…
 
Pensandoci un istante forse è vero
potrebbe anche essere il motivo
per cui ogni giorno proprio al nostro arrivo
il tuo bel culo prende e si fa vivo.
 
Sei una visione bella e prepotente
il nero della pelle poi ti dona
l’abbronzatura rende più attraente
ma nel tuo caso ti fa ancor più bona.
 
Dispiace contraddire i Tinturia
"pi ogni riccio caccia nu capricciu"
Lelluccio sentimi un minutu a mia
t’u’ giuru ca sta riccia è un pezz’ì sticchiu.
 
Forse Angelo dirà "ma è sposata…"
ah beh, allora cambia tutto quanto…
Inveci ri ficcalla tutta a irnata
nnà jamu a fari sulamenti a pranzo.
 
Da sola riesci a reggere il confronto
con quell’altro figaio a noi vicino
quella "palestra", sì col menu pronto…
Secondo me l’Extension è un pompino…
 
Avranno alcuni codici segreti
ragazzi, dico vero non per finta
l’ho visto coi miei occhi, ve lo giuro
là una entra normale e nesci incinta…
 
Massaggi, pedicure e messa in piega
sì, quella roba lì per gente ricca…
E’ inutile a me non me ne frega
rimango dell’idea ca ddà si ficca…
 
Ma stiamo divagando e ormai è già sera
dai su rientriamo in tema presto presto
questa mia ode è per la portiera
su dai, chiudiamo in modo disonesto…
 
Oh tu portiera che ti fai guardare
ma tu cosa faresti nei miei panni?
Nella tua portineria io vorrei entrare
un bel colpo di "Oh, Yeah!" e calati i mutanni…
 
Chiudiamo con l’invito più carino
anche se forse è solo "da strapazzo"
dai vieni, su portiera, qui vicino
dai vieni qui a sederti sul mio…
 
 
Salvo Alighieri.
Poesia scritta in volgare.
Ciè…
 
PS: Arriva Giugno, arriva l’Estate, e il blog torna in versione estiva…
Buona Estate to everybody!!!

Racconto di una Domenica di metà Maggio…

Posted in Senza categoria on 29 Maggio 2006 by campa100anni
Happy Apperol,
vi ho già parlato del mio odio per il Lunedì? Credo di si, quindi non mi dilungherò a raccontarvelo di nuovo. Dico solo che in questo momento (e minimo fino a pranzo) la paranoia è a tremila, e mi siddia da morire stare qua. Ma cmq…
Ieri abbiamo avuto la matematica certezza che i fetenti ed invertebrati catanesi l’anno prossimo inquineranno il campionato di serie A, e spero fermamente che tutto l’entusiasmo mostrato ieri (nelle loro caverne per strada) sia pari alla delusione per il prossimo Palermo – Catania, dove prevedo un altro 5-0 stile palla avvelenata. Comunque ieri pomeris c’era la possibilità di stare a casa senza fare una coppola di minchia arripudduta, oppure uscire con Diego, andare a prendere Manu, aspettare Antonio ed Ivana e poi vedere. Ovviamente ha vinto la seconda ipotesi, e verso le 16.30 Diego passa da casa mia in stile Schumacher che cerca parcheggio. Mi metto in macchina e viale Michelangelo, o è fatta più corta, o Diego sa fici vulannu… Poi durante la strada per Sperracavallo ha rallentato perchè secondo lui è pieno di autovelox ammucciati sapiddu runni, e quindi s’a’ cacò r’a’ bella. Arriviamo a Sperracavallo e praticamente c’era un bordello che pareva che eravamo nel Kazakistan e stavano dividendo un pezzo di pane… Allora cerchiamo di chiamare Manu per dirgli di fare strada a piedi, venirci incontro e accansare tempo, ma tutti conosciamo il telefono di Manu, quindi tralascio i dettagli. Allora Diego scricchia con la macchina stile "la strada è roba mia", si prende dieci parolacce da uno dietro e scendiamo iniziando a dirigerci a piedi verso casa di Manu. Dopo un pò riusciamo a telefonargli e iddu ci viene incontro con la macchina. Chi facè, chi facè, alla fine Manu va a posare la macchina a casa mia (visto che dopo cena eravamo da me), e con Diego andiamo al punto Strike a trovare Piero, ed a dirgli che verso le otto lo andiamo a prendere, andiamo da McDonald e poi salpiamo in direzione casa mia. Pietro s’accualla, e a me già mi pare strano che per Piero non ci siano impedimenti, ma per ora lassamu pierdiri. Andiamo al bar accanto al punto Strike, e mi prendo un Magnum ca sulu u ciavuru vuliava i picciuli, Manu invece pure, e anche Diego si prende una brioche col cioccolato e pistacchio (mi pari). Dopodicchè andiamo a casa di Diego, o meglio, nel box di Diego dove tra musica dance anni ’90, e una scricchiata ri cuarna a Street Fighter e Mortal Kombat 2, si fannu l’uattu… Sfruttando le chiamate gratis di Diego chiamiamo Giampaolo che siccome era stato a mare di pomeriggio, non voleva più venire a casa mia (spaghiattu), ma alla fine si cumminciu ed alle nove lo dovevamo andare a prendere. Verso le otto e dieci Piero se ne esce con la solita coglionata in stile sua. Ci telefona e fa:
"Oh, picciotti, io sono qua che aspetto a voi, mi potete venire a prendere, mi accompagnate a casa che vado a votare e poi veniamo di nuovo?"… KIIIIIIIIIIIIIIIIII??????
"Minkia Piè, ma perchè non ce lo dicevi oggi pomeriggio che dovevi votare che ci organizzavamo in un altro modo???"…
"Picciò, me lo sono completamente tolto dalla mente!".
"Ma va sucam’a’ minkia, siamo stati tri uri a parrari r’a’ matri i Diego ca ti fa i pumpina e un ti vinni ri pinzari ca a gghiri a bbutari???"…
"Ragà, per favore, SONO DISPERATO, VI PREGO DATEMI UNA MANO, NON SO COME FARE!".
MIIIIIIIIIIIIIIIINKIA COMU FAI!! KI TI MURIU U PISCI???
Talè Piè (parole di Manu), prenditi l’autobus, vattene a casa pi cazzi tua e poi ti veniamo a prendere, e un ci sucar’a’ minkia (parole mie). Alla fine Piero s’accualla (e cci mancava), e verso le nove andiamo a prendere Giampaolo, andiamo a scoppare a casa di Piero (arrusa r’a’ miseria, eravamo praticamente già a casa mia) e andiamo da Mcdoland. Dopo tipo mezz’ora ad aspettare, consumiamo veloce veloce the dinner e scuppamu i cursa a casa mia dove c’era una sorta di torneo di PES 5. Ai mylord che hanno il computer ca m’a’ suca a nuatti e ma mina u juarnu un ci piaciava, dicendo "sà, talè comu scattia, io carico e lui non tira, va a rallentatore…"…, a mia m’interiassa sulu ca a Giampaolo u battivi rui a unu e poi un minni futti kiu i nianti. Verso l’una Diego e Giampaolo se la scappottano, e verso le due meno venti vanno via pure Manu e Piero (si un i iccava fuara capaci ca eranu ancuara a me casa). Tutto qua, adesso sono qui davanti, e di pomeriggio mi fazzu chiamari da Diego, per capire se alla fine stasera facciamo qualcosa oppure no.
Ciè…

Il mio wrestler preferito

Posted in Senza categoria on 26 Maggio 2006 by campa100anni
Anche se di wrestling non ne capisco niente (e soprattutto non me ne frega niente), non poteva passare inosservato uno che si chiama "HHH…"…
 
 
 

Il pranzo in ufficio…

Posted in Senza categoria on 23 Maggio 2006 by campa100anni
Ma dove finirò a forza di mangiare porcherie ogni giorno??? Prima a pranzo si mangiava ogni giorno pasta, ma con il crescere del personale si è deciso di far si che ognuno si organizzasse per conto proprio. Allora, io, Angelo e Giampaolo siamo diventati clienti fissi del CONAD accanto l’ufficio, consumando ogni giorno porcherie e schifezze spendendo non più di un euro e cinquanta a testa e facendo pasto completo (pane, salato e dolce…). Qualche volta ci sono delle piccole eccezioni, ma per grandi linee il pranzo è sempre uguale… Pane con le olive (spettacolare), Pringles (sti stronzoni quelle rosse ancora non ce le hanno…) e poi biscotti vari che di solito sono di marche scatò (a poco prezzo), ma qualche volta sono un pò meno "mercati" (qualche volta sti Grisbì li prendiamo e bafantoculu. Puru ca su 2 euro e 47…). Da oggi creo un menu mensile (sotto il dizionario) che aggiornerò ogni giorno per mettervi al corrente di come la mia alimentazione sia decisamente più consona ad un bambino di sei anni che a un ventiduenne (quasi ventitre…).
Ciè…

Il triste destino delle 100 lumachine

Posted in Senza categoria on 19 Maggio 2006 by campa100anni
C’era una volta un piccolo paese dove vivevano cento lumachine che felici e contente trascorrevano spensieratamente le loro giornate. Non erano tutte uguali, ed ognuna aveva qualcosa di particolare che la rendeva differente da tutte le altre. C’era la lumachina curiosa, la lumachina storica, la lumachina studiosa, la lumachina medico, la lumachina cantastorie, la lumachina saggia, la lumachina pilota e tra tutte c’era anche la lumachina esploratrice. Un giorno proprio lei volle esplorare la foresta che si trovava appena fuori dal villaggio e convocò una riunione con tutte le altre lumachine: "Amiche mie, io oggi partirò alla scoperta della foresta. Sono anni che viviamo in questo villaggio e nessuno ha mai scoperto cosa si cela due alberi più in la. Oggi sarà un gran giorno perchè io girerò la foresta e tra un anno tornerò qui a raccontarvi tutto quello che ho visto.". La lumachina saggia cercò di convincerla che era una pazzia, che probabilmente non sarebbe più tornata, ma la lumachina esploratrice non si fece demoralizzare e la stessa notte partì. Un anno dopo tutto il villaggio fremeva nell’attesa del suo ritorno, ma per tutto il giorno nessuno arrivò. Così attesero un altro giorno, ed un altro ancora, ed un altro ancora ma nessuno si fece vivo. La lumachina coraggiosa allora disse:"Ora basta! Andrò a cercarla!", così dicendo fuggì via. Dopo un anno il paese attendeva il ritorno della lumachina coraggiosa con la lumachina esploratrice al suo fianco, ma anche stavolta nessuno arrivò. Allora la lumachina veloce decise di partire a sua volta per cercare di recuperare i suoi amici, ma dopo un anno nemmeno lei fece ritorno. Fu poi il turno della lumachina felice, della lumachina pittrice, della lumachina cuoca, della lumachina scansafatiche, della lumachina forte, della lumachina pilota, ma nessuna di queste una volta lasciato il villaggio ne faceva più ritorno. Dopo 98 anni il villaggio era popolato da due sole lumachine, ed allora la lumachina saggia decise di partire per tentare la disperata impresa. Inutile dire che non fece più ritorno al villaggio, e così la sola lumachina che era rimasta fu la lumachina sfacciata. Ci pensò un pò su ed alla fine prese la decisione. Sarebbe partita anche lei, non sarebbe stata meno coraggiosa degli altri. Li avrebbe recuperati, avrebbe salvato tutti i suoi amici. Caricò nella sua corazza solo quello che sarebbe riuscita a trascinare e si incamminò verso l’ignoto. Si sarebbe aspettata terribili creature lungo il cammino, draghi sputafuoco che avrebbero cercato di sbarrargli la strada, fiumi di lava ad ostruirgli il passaggio, ed invece nulla di tutto questo. Soltanto fiori, erba ed alberi. Gli uccelli cinguettavano e la tranquillità regnava sovrana. Viaggiò per tre giorni e tre notti senza scorgere altro che alberi fino a quando, il quarto giorno, arrivò davanti ad un’enorme casa, così grande che non credeva potesse esistere una cosa del genere. Riuscì ad entrare strisciando sotto la porta e rimase abbagliata dall’enormità di ciò che vedeva. Tutto era di dimensioni incredibili; le sedie, i tavoli, le porte… Erano cento, mille, milioni di volte quelle del villaggio delle lumachine, su una qualunque di quelle sedie avrebbero pututo comodamente trovare posto decine e decine di villaggi… Ma non c’era tempo per pensare, la lumachina doveva trovare i suoi amici e fuggire via perchè se fino ad ora non aveva fatto brutti incontri, non voleva dire che non ne avrebbe fatti nemmeno adesso. Ed infatti aveva ragione. Non appena voltò lo sguardo rimase a bocca aperta assolutamente terrorizzata: una creatura enorme, la creatura più grande che avesse mai visto stava arrivando verso di lei a passi incredibilmente lunghi. Un solo passo della creatura copriva una distanza che la lumachina avrebbe coperto in un intero giorno di duro viaggio. Non aveva corazza, aveva due lunghissime zampe e due tentacoli che usava per massaggiarsi l’enorme testa. "Ahhhhiii, la mia teeeesta…." esclamò, ed il suono della sua voce le fece rimbombare i timpani. La creatura aprì gli occhi e vide la lumachina paralizzata dalla paura che la fissava. Allungò i suoi tentacoli su di lei, ed in meno di un secondo la sollevò dal suolo. La lumachina immediatamente si rifugiò nella sua corazza e vide sotto di se il pavimento che si allontanava sempre di più, sempre di più… Le sembrò di volare. Arrivò ad un’altezza tale che il pavimento pareva non esserci, sembrava che sotto di lei ci fosse un pozzo senza fondo, e se la creatura l’avesse lasciata cadere sarebbe stata la peggior fine che si sarebbe mai potuta augurare. Tutto ad un tratto smise di salire. Era ferma. Lo sentiva. Lo sapeva. Cercò di sbirciare fuori dalla corazza, e vide puntati contro di se due occhi enormi che la fissavano con atteggiamento quasi di beffa… La lumachina, seppur terrorizzata, si ricordò di essere "sfacciata", e cercò di farsi coraggio. Timidamente mise la testolina fuori dalla corazza e chiese:
"Chi… cosa sei?".
"Ma che domande… Sono un uomo…".
"Un uomo…? E… Vuoi farmi del male…?".
"Bah, non lo so… Dipende da te.".
"Come sarebbe dipende da me…?".
"Beh, non so come mai, ma è da 50 anni che ogni 12 Febbraio trovo una lumachina sul pavimento. Ricordo che mio padre mi raccontava di questo strano evento dicendo che anche a lui capitava la stessa cosa da parecchi anni.".
La lumachina ebbe un sussuto al cuore…
"Allora, tu hai visto i miei amici…".
"Eh, puoi scommetterci".
"E puoi dirmi dove sono?".
"Ah ah ah! Ma certo! Sono nel mio stomaco! Voi lumachine avete un sapore tutto speciale!"
"Tu hai MANGIATO i miei amici…???".
"Certo, ma è colpa loro. Hanno avuto la loro opportunità di farla franca e l’hanno giocata male… Ed è proprio quello che sta per accadere a te. Io ti darò una possibilità. Se sarai brava potrai andare via, se non sarai brava io ti mangerò in un sol boccone.".
La lumachina terrorizzata cercò di non farsi sopraffare dal terrore e continuò:
"E…E…E che cosa devo fare?".
"Devi rispondere ad una domanda. Risposta esatta sei libera. Risposta sbagliata sei morta.".
Piena, colma di paura la lumachina chiese:
"Che… Che domanda?".
"Dimmi… La lumaca più veloce del mondo, quanto tempo impiega per andare da casa alla luna?".
La lumachina ci pensò su qualche istante, poi rispose:
"Una vera lumaca non va da nessuna parte senza la sua casa. Quindi dovunque si trovi, la sua casa è sempre con lei.".
L’uomo la guardò stupito, quasi incredulo:
"Incredibile! Hai indovinato… Sei la prima che mi risponde esattamente…".
"Davvero?"
Chiese quasi incredula la lumachina…
"Quindi… Mi lascerai andare???".
"Certo lumachina, sei libera di tornare a casa.".
L’uomo con la lumachina ancora in mano, si incamminò verso la porta ed in soli cinque passi (sarebbero serviti cinque giorni alla lumachina), la raggiunse, la aprì, poggiò la lumachina delicatamente al suolo e le disse:
"Vai, torna a casa.".
La lumachina sfacciata voltò le spalle per incamminarsi verso il villaggio, ma proprio prima di andare volle trattenersi ancora un istante:
"Uomo?".
"Dimmi lumachina.".
"Ma davvero tu credevi che ad una domanda del genere fosse così difficile rispondere?".
"Beh, si…".
"Ma va sucam’a’ minkia và…".
Per sua sfortuna l’uomo la prese in parola e se la sucò. La lumachina sfacciata non fece più ritorno al villaggio.

M’hanno cacato la minkia…

Posted in Senza categoria on 13 Maggio 2006 by campa100anni
Tutti quelli che su MSN presentano nick del tipo: "Sono disperata/o…", "La vita è inutile", "Sono sola/o","Non ce la faccio più"…
Siete patetici (non so da dove mi è venuto fuori "patetici"…)…

Aiuto…

Posted in Senza categoria on 12 Maggio 2006 by campa100anni
C’e’ Giampaolo che butta piriti in ufficio… Ma se mangiamo le stesse cose a pranzo, come cavolo è che succede sta cosa a lui e a me ed Angelo no? Proprio adesso ha la finestra spalancata dietro di lui…
Tira una brutta aria…

Dubbio…

Posted in Senza categoria on 10 Maggio 2006 by campa100anni
Ma gli atti degli apostoli, assicutavanu i surci?

Moggi rules

Posted in Senza categoria on 9 Maggio 2006 by campa100anni
Ma che casino che è successo con sto discorso delle intercettazioni telefoniche di Moggi e Giraudo… Che il calcio fosse un mezzo schifo, lo sapevamo tutti, ma adesso come si dice "ci sono anche le prove". Non sto a raccontare quello che è successo perchè lo sapete tutti, e se nn lo sapete basta accendere la TV su qualunque canale (tranne TeleMed) per venire a conoscenza dei fatti. Mi limito solo ad esporre le mie considerazioni in merito. Allora, partiamo dal presupposto che se viene effettivamente riconosciuta la copevolezza della Juve (intesa come società nell’intero, e non solo Moggi e Giraudo), è giusto che paghi, anche con la retrocessione se necessario, fanculo la storia. Il Milan c’e’ stato, non vedo perchè la Juve non dovrebbe. Fuori discussione che comunque vada a finire sta faccenda Moggi e Giraudo debbano levarsi dalle palle perchè durante gli anni la Juve di figure di merda ne ha fatte, ma mentre il 99% delle suddette erano dettate dalla "rogna" e dall’invidia, stavolta non c’e’ da dire niente. Io stesso se si trattasse di Milan o Inter urlerei alla vergogna ed allo scandalo, e non mi tiro indietro neanche con la Juve. Se pulizia si deve fare, però, pulizia deve essere a livello totale. Assodato che Moggi e Giraudo sono colpevoli e che, ripeto, se è il caso si DEVE mandare la Juve in B, bisogna però ricordarsi che non solo la Juve ha fatto quello che ha voluto… Ovviamente adesso si usa questa faccenda per far ricadere tutte le colpe del calcio malato sulla squadra più odiata d’Italia. Eppure altre faccende anche abbastanza recenti (passate sotto gli occhi di tutti ma oggi dimenticate, quasi mai esistite) non vedevano la Juve protagonista…
 
– Recoba se non erro ha giocato nell’Inter un anno e mezzo col passaporto falso. Era dichiarato comunitario ma non lo era… Si dovrebbero dare le partite perse a tavolino all’Inter ogni volta che Recoba era in campo? Considerando che quell’anno Recoba era pressocchè titolare, chissà quanti punti si vedrebbe togliere l’Inter, magari potrebbe andare in B pure lei…
 
– Nell’anno dello scudetto vinto dalla Roma, le regole del campionato sono state cambiate in corso (guarda caso prima di Juve – Roma). Improvvisamente si potevano schierare non tre extra-comunitari, ma tutti quelli che si volevano. Risultato, la Roma va a Torino con una squadra stile "Resto Del Mondo" e segna Nakata…
 
– Il buon vecchio Sensi regalava Rolex a tutta la classe arbitrale "come regalo di Natale"…
 
– Parma e Lazio si iscrivono in serie A a forza di bilanci falsi, e di debiti milionari.
 
– Il Messina stu anno ancora non ho capito come si è iscritto in serie A.
 
– La Fiorentina poi, è stata protagonista di due episodi contrastanti e che in pratica si annullano da soli… Prima sbattuta (ingiustamente secondo me) in serie C, e poi magicamente riportata in A… Ma due ingiustizie non si annullano… Si aggiungono…
 
– Poi ci sarebbero Napoli e Genoa (che ha però pagato), e chissà quant’altro che io non so nemmeno…
 
In sostanza, quello che voglio dire è che è giusto che Moggi, Giraudo e chi è colpevole (Pairetto e company) paghino, ma allora che paghi anche chi fino ad ora ha fatto tutto quello che gli passava per la testa.
Moggi, se vai all’Inferno, portati tutti con te.
In chiusura, vi do uno scoop. Magari poi la mando al Processo (altra buffonata colossale con Biscardi in fase terminale ormai…); affanculo la privacy, ecco la lista contatti MSN di Moggi…
 
 

Un, due e tre, donna cavallo e re

Posted in Senza categoria on 8 Maggio 2006 by campa100anni

Buonasera a tutti, spagnoli e non. Considerando che è da qualche giorno che non avete la possibilità di farvi i cazzi miei, cerco immediatamente di recuperare, anche perchè (come è ormai risaputo) il Lunedì prima di cominciare a lavorare mi devono frustare ripetutamente perchè non c’e’ proprio verso di mettersi con il cuor in pace che è ricominciata un’altra settimana, quindi ogni scusa è buona per farmi i cazzi miei.A dimostrazione di ciò, mi sono appena alzato, mi sono recato nella stanza accanto ed ho fatto a Giampaolo il classico gesto della mano che a palmo aperto (ma con le dita attaccate) si avvicina e si allontana ripetutamente dal pisello, comunemente conosciuto con il nome di minchia, o Filiberto. Dunque, l’ultimo intervento da me inserito (il cane sanguinario) risale al 4 Maggio, e quindi ci sono ben tre giorni di cui farvi sapere la storia.

5 Maggio:

Note: Quarto anniversario dello scudetto gentilmente offerto da Moratti alla Juve.

Rapporto: La giornata di Venerdì fino alle 22.30 non offre niente di interessante da dire, visto che ero in ufficio e pure solo dato che Giampaolo e Angelo non c’erano e Danilo non è diciamo il tipo che fa conversazione. Alle 22.30 mi passa a prendere Mirko con Massimo versione "ste muriannu ru suannu", e ci rechiamo alla "Tavernetta di Johnny" dove Giampaolo festeggia la Laurea, e in definitiva, si mancia e si vivi a gràtis che non fa mai male. Tra i regali c’era pure un pallone che Gabriele ha ovviamente, simpaticamente e immediatamente adottato come un figlio. Verso l’una smuntamu tutti perchè Massimo doveva andare a casa, e quindi per l’effetto domino se ne va quello, quello, quell’altro, ed alla fine se n’e’ andato pure il proprietario della Tavernetta di Johnny (mai visto un effetto domino così drastico), che adesso cerca nuovi proprietari.

6 Maggio:

Note: Primo anniversario del 6 Maggio dell’anno scorso.

Rapporto: Come al solito la mattina di Sabato è all’insegna del letto, e di me suaru ca m’arruspigghia scriviannu o computer. Mi alzo nel primo mattino alle 12 e subito parto per la cucina dove manciu nzuaccu mi capita a tiru. Dopo di chè mi metto al PC e continuo le traduzioni di Andy Kaufman (che ormai stannu finiannu), fino ad ora di pranzo. Dopo mangiato, versu i quattru, mi rimetto al computer ed insieme con Mirko cerchiamo di consare il Sabato per incocciare Mary (non J-Blige, e nemmeno Jane). Niè, un ci fu biassu. Un’amica sua non poteva sapiddu picchì, n’avutra mancu picchì mi pari a via a purtari u cani nnò veterinariu e quinni spumaru tutti cuasi. Mirko un si putiava appaciri ed è arrivato addirittura ad offrirle il passaggio, ma alla fine ha dovuto cedere ed è uscito con Marco. Io e Manu, invece, nisciamu o stissu e dopo essere passati da Crash Dischi (talè, lassamu piardiri… No, ancora non gli è arrivato il CD dei Within Temptation… Ru misi fa m’avia rittu "la settimana prossima sicuro"… Sapiddu comu cazzu i cunta i simani chistu…), il giro ci porta nella classica "Ricordi Island" (a proposito nella lista dei DVD ce ne sono due nuovi se controllate… E pure se non controllate solo che non li vedete), e poi a vedere le foto che ci sono per ora al Politeama. Alcune troppo belle, alcune molto belle, alcune belle, alcune normali, alcune ca si putiavanu sparagnari e alcune ca faciavanu lanzari (tipo quella con il macello delle vacche…). Poi un, due, tre tutti a casa olè e si attende con (im)pazienza la sera. Appuntamento da Adriano (a via Brucellè), dove io giungo con Manu, e dove ha nidificato ormai da tempo la sorella di Adriano, scherzi a parte, un gran bel pezzo di sorella (Adrià, basta un ti nkuiatu kiù… Almeno nfinu a qaunnu ti viu arriari…). Aspettiamo gli altri (alla fine eravamo, io, Adriano, Manu, Mirko, Marco, Antonella, Michela, Filippo, Ivana, Antonio, Gabriele, Angelo e Giampaolo), e sfrecciamo con le macchine in direzione…. Talè, mancu vu ricu tantu già u sapiti… Champagneria… (Ma prima, io e Manu cacamu a minkia a tri condomini sunannucci praticamenti a menzannuatti). Durante il rosso dei semafori, io scendo dalla macchina ripetutamente pì pigghiare a buaffi Antonio, o tirarici carta, o infilaricci il deplian dell’agenzia di Viaggio nnà magghina (a proposito Manu, fattillu rari ca nni siarbi stu cuasu…). Quando siamo quasi giunti alla meta, ci chiama Piero che voleva essere preso al Chioschetto della frutta, e come al solito (qualora ce ne fossimo dimenticati), ci dimostra di avere padronanza della lingua italiana pari a quella di Biscardi:
"Io SONO al Chioschetto"
"Ok, stiamo venendo".
In quella semplice frase ci sono due errori assolutamente palesi e quindi normali:

1 – Intanto non sei al chioschetto, perchè sei Piero.
2 – Non sei ANCORA al chioschetto… C’arriverai tra mezz’ora figghiu i suca stigghiuala…

Arriviamo e aspettiamo tre ore a stu figghiu ra suca cupirtuni ca curnutu iddu siddu spunta. Mentre io sono in giro per il Chioschetto a cercarlo, Manu mi fa cenno con la mano tipo a dire "Oh, Sà!". Mi avvicino e biu ca o latu a iddu c’e’ n’a’ picciuatta, e biri tu a cu jamu a n’cucciari pruapriu a Mary. Mah, viri i cuasi. Comunque è rimasta poco perchè c’era n’amica sua ca praticamenti s’a’ tirò e quinni ddopu cinqu minuta sinn’app’a’ gghiri. A facci i Mirko. Comunque dopo sei pleniluni u Mylord Piero s’arricampa (nel frattempo una macchina si era screpentata con un palo, e finalmente come nei film al rumore improvviso di frenata di macchina, ha fatto seguito un sano "Craaashhhhhhhhh"). Ci rechiamo verso la champagneria dove tra solite minchiate e non si fannu i tri e mianza. Nonostante ripetutamente dicevo "oh, ma quannu ninni jamu?", Piero e Adriano s’avianu a futtiri a birra e quinni un c’era viassu ri smuvilli. Dopo avere preso un pezzo da Ganci vicino casa di Piero, finalmente, versu i quattru e macari arrivavu a casa arrusu io (anche se l’indomani non era festa).

7 Maggio:

Note: Sucatimilla comu l’uavu

Rapporto: La Domenica, come il Sabato, inizia non prima delle 12, e fino alle partite non c’e’ un cazzo da segnalare. Finite queste, sinceramente niente, mentre invece dopo cena nemmeno.

Concludo con il dire che.*

*= Non mancano parole, volevo proprio dire "che".
Ciè…