Archivio per febbraio, 2008

Piccola storia in occasione di San Valentino

Posted in Storie e poesie on 14 febbraio 2008 by campa100anni
 
Anche se comunque con San Valentino non c’entra niente.
 
E’ la notte di Natale a Vienna. Fuori da una chiesa, seduto sulle scale, avvolto di stracci ed in preda ad un freddo gelido e cumuli di neve che gi cadono dolcemente addosso sta seduto un piccolo bimbo di 7 anni cieco, povero e tutto solo. Non ha niente al mondo, ma sorride perchè in fondo la vita gli ha dato tanto. Non ha genitori, parenti, amici, nessuno che lo accudisca, è tutto solo, mangia molto di rado, quando lo fa scarta tra sacchi di spazzatura ed avanzi di cibo in strada destinato a cani e gatti solo le poche cose che riesce ad afferrare e tenere nelle sue piccole mani. Fuori dalla chiesa ascolta il rumore della gente passare, immagina come sia il mondo che lui non ha mai visto, che vorrebbe tanto vedere, ma comunque sorride perchè in fondo la vita gli ha dato tanto. La sua unica compagna è una piccola fisarmonica malandata che suona ogni notte fino a quando non ha più la forza ed allora si accascia in un angolino delle scale e dorme sperando in cuor suo che il giorno dopo sia un giorno migliore, ma consapevole del fatto che invece non cambierà niente. Prima di addormentarsi ogni notte riesce comunque a fare un sorriso perchè in fondo la vita gli ha dato tanto. Suonare la fisarmonica lo aiuta a far passare il tempo che sembra non passare mai quando il freddo gelido dell’inverno ti avvolge la faccia ed hai solo stracci che coprono il tuo corpo, lo aiuta a comunicare col mondo esterno quando i passanti non lo degnano nemmeno di uno sguardo e lui anche se non ci vede, lo sente, e ne soffre, ma comunque sorride perchè in fondo la vita gli ha dato tanto. Ed eccolo lì, quindi, suonare la sua fisarmonica mentre dentro la grande chiesa si celebra la Santa Messa di Natale alla quale assistono tutti i ricchi signori, le ricche signore, nobili, principi e baroni. Il fiato gli viene meno e dalla fisarmonica non esce che un leggero fischio sovrastato da quello del vento, assai più forte ed assai più prepotente. Ed arriva la mezzanotte, la messa finisce*, ed i ricchi signori cominciano a venir fuori con le loro pellicce, i loro cappotti, i loro cappelli, i loro guanti, le loro sciarpe. Passano tutti senza degnare di un singolo sguardo il piccolo bimbo che sempre più infreddolito continua a soffiare senpre più piano nella sua piccola fisarmonica, ma che nonostante tutto sorride perchè in fondo la vita gli ha dato tanto. Un ricco signore si accorge di lui. Sott’occhio lo vede, e si ferma. Lo osserva da lontano e lentamente si avvicina. Lo fissa negli occhi e capisce che il bimbo è cieco. Lo fissa per qualche secondo e capisce anche che il bambino non si è accorto della sua presenza. Sorride compiaciuto, e con il suo bastone di legno lavorato da un colpo alla fisarmonica del piccolo che vola via dalle sue piccole e fredde mani. Il bambino resta per un secondo come sorpreso, poi a carponi scende giù dalle scale e cerca con le sue piccole dita nude in mezzo alla neve per ritrovare la sua compagna. Il ricco signore si avvicina alla fisarmonica, la sposta con un calcio ed al suo posto mette una lametta da barba. Il piccolo continua a cercare in mezzo alla neve, il freddo gli ha ormai gelato le falangi, non ha più sensibilità nelle dita ma sorride perchè in fondo la vita gli ha dato tanto. Alla fine trova qualcosa, la impugna ed a carponi lentamente tirando su col naso risale le scale della chiesa. Si accovaccia cercando di tirare ancora più a se i pochi stracci che gli coprono il corpo, mette in bocca la lametta da barba, riprende a suonare e sorride perchè in fondo la vita gli ha dato tanto. E mentre suona il suo sorriso si allarga sempre di più… Sempre di più…
 
*= Lo so che la messa di Natale non finisce mai a mezzanotte ma sticazzi.
 
PS: Questa storia non l’ho inventata io, l’ho presa (anche se un pò rivista e corretta) dal Dylan Dog "L’uomo che visse due volte". Ve lo dico accussì si b’affezzionastivu a stu picciriddu ci iti a rumpiri a cachiara a Tiziano Sclavi e un ba pigghiati cu mia.
 
Buon San Valentino.
Ciè…