Archivio per marzo, 2011

che belle

Posted in Senza categoria on 28 marzo 2011 by campa100anni

la notte, il rumore della pioggia, il rumore del vento, l’odore della terra bagnata, il tramonto, l’odore di spirito, grattarsi quando si moriva di prurito, i primi momenti sotto le coperte quando ancora si sente freddo ma ci si mette con le mani giunte tra le gambe e le ginocchia alzate sino allo stomaco e si sa che tra un pò il freddo smette, fare un regalo, la pasta all’acquario, scoppiare la carta da imballaggio, trovare una canzone che ci piace alla radio, svegliarsi troppo presto ed avere ancora tempo per dormire, guardare le stelle, guardare il fuoco, i viaggi in macchina nelle strade di campagna, i viaggi in pullman, i primi tempi con qualcuno che ci piace quando le cose cominciano a cambiare ed ogni particolare ci ripensi e ogni cosa la noti, il big mac, il mature cheddar and pret prickle di pret, la torta sette veli, le arancine, la cassata, camden town, il vestito da donna di camden town, svegliarsi dopo un brutto sogno, sorridere a un passante perchè ci stavi sbattendo contro, giocare con un cane, mettersi il pigiama, stiracchiarsi dopo essersi svegliati, scrosciarsi le dita, rileggere cose scritte tempo prima, ed altre cose.

Però…

Posted in Senza categoria on 23 marzo 2011 by campa100anni

…mi piacerebbe risentirti. Non mi serve rileggere niente, me lo ricordo comunque. I puntini non significavano davvero niente. Non sono forte. Non sono bravo. Scappo. E mi dispiace ancora. Quella notte resta ancora una delle più belle della mia vita. Me la tengo, almeno quella. Il resto se n’è andato, ma me lo ricordo. Ho evitato. Non te li ho fatti. Meglio cosi. Tanto ormai non si torna indietro. Un altro rimpianto. Ormai sono tanti. Sembro diverso. Sembro più forte. Invece no. I ricordi sono la cosa più bella e la cosa più brutta. Chissà. Ma in fondo è colpa mia. Bravo, complimenti. Ancora. Anzi no, non “ancora”. E’ colpa mia “stavolta”. Le altre no. Ecco anche perchè non dimentico. Perchè sei-eri (l’) unica. Un altro giorno. Un’altra notte. Auguri. Ma non li vorrai. Ciao. Spero tu stia bene. E basta (ancora tanto).

Incosciantemente coerente

Posted in Senza categoria on 7 marzo 2011 by campa100anni

Se scendete giù giù con gli interventi, arriverete ad un intervento che si chiama “Il mio blog è differente” nel quale cercavo di giustificare il mio scarso interesse verso il blog con una sorta di “attesa” di argomenti seri, discorsi articolati e riflessioni varie di vario genere. Facebook, infatti, era in ascesa e chiaramente tutta l’attenzione virtuale del sottoscritto era stata rubata dal nuovo socialnetwork interplanetario lasciando in secondo piano il mio caro e vecchio primo amore. Era solo una cazzata, una nuova storiella da aggiungere alle tante che già popolavano l’indirizzo (all’epoca) “umespaziu.spaces.msn.com” ma non avevo intenzione di rispettare veramente quello che dicevo (come poteva chiaramente evincersi dal P.S. finale). Ed invece, parimpapù, sembra proprio che io abbia seguito la mia parola piuttosto fedelmente. Da quel dì poche, pochissime barzellette, detti siciliani, dizionari palermitano-inglese, vignette di vario genere ma tante, tantissime riflessioni più o meno serie, più o meno articolate ma comunque sicuramente meno spensierate. Ebbene, non l’ho fatto apposta. Sono stato profeta di me stesso a quanto pare, non mi sono posto l’obiettivo di seguire quello che avevo detto, è stato un caso (un caso cosa? Scrivere quell’articolo prima o seguirlo dopo? Boh). Non so nemmeno dire quale versione mi piaccia di più. Quella satirica e pagliacciosa di prima, o quella riflessiva e semiseria di adesso. Credo dipenda dagli stati d’animo. Ultimamente, chiaramente visto il tono degli interventi, preferisco la seconda ma non è da escludere che un giorno si ritorni alle vecchie filastrocche e storielle senza senso (che “ti” piacevano tanto, comunque mi farebbe piacere che [se] leggessi anche questa nuova versione del blog anche se so che non lo fai). Magari un giorno il mio blog smetterà di essere differente e tornerà ad essere semplicemente come prima. Chissà che non sia di nuovo profeta di me stesso.